La Felicità è il percorso, non la destinazione…
Anche questo ciclo è terminato: chiusura intensa e poetica! Ogni incontro è stato un’esperienza piacevole, ricca, intima e fresca. Mi
Ho comprato questo libro poco tempo fa, per caso, ne avevo annotato il titolo su un vecchio foglietto… Abigail è un romanzo scritto nel 1970 da Magda Szabó, scrittrice ungherese, pubblicato in Italia nel lontano 2007 e quindi un libro ritrovato, un libro scoperto per caso, fortunatamente!
E’ una storia avvincente e può essere interpretata come un romanzo di formazione vissuto dall’adolescente Gina. La storia di svolge nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale: Gina, 15 anni, orfana di madre vive con il padre, un generale dell’esercito ungherese che, ad un certo punto, la obbliga a lasciare il paese d’origine e tutti gli affetti di Budapest per andare in una prestigiosa scuola. La meta è un collegio calvinista noto con il nome di Istituto di Educazione Femminile Matula.
Per Gina inizia un periodo esistenziale assimilabile ad un incubo: il padre la lascia in questa scuola e centellina sempre più i loro contatti; Gina viene spogliata di ogni singola cosa che possa rappresentare un segno di legame con l’alta società di Budapest dalla quale proviene. La ragazza deve fare i conti con delle compagne di istituto che non riescono ad accettarla e con la ferrea disciplina della scuola, dove vigono leggi e regole indiscutibili, tanto è vero che ogni tentativo di violarle viene smorzato sul nascere, come la sua vana fuga. Su di lei però veglia la misteriosa Abigail, una statua marmorea, collocata nel giardino della scuola, che secondo una leggenda, pare avere misteriosi poteri magici.
Questo romanzo mi ha letteralmente incantata, sia per la qualità stilistica che per le vicende narrate: è un’opera di altissimo livello letterario ed una storia bellissima, nella quale anche il minimo particolare assume un’importanza decisiva nello sviluppo degli eventi.
Abigail mi ha riportata indietro indietro nel tempo, mi ha ricordato i romanzi classici, di formazione, con una prosa pulita ed incisiva, tradizionale ed elegante…ed allo stesso tempo ha un ritmo coinvolgente, un intreccio magistrale, moderno e al contempo equilibrato. Tutti i personaggi sono descritti in modo eccezionale: a cominciare da Giorgina, dalle sue compagne fino al Direttore Gedeon Torma e a Michi Horn.
Abigail è, a mio dire, un libro splendido, commovente, intenso e, a tratti stupefacente. Rappresenta uno spaccato vivido di un’epoca e di una tradizione, che alterna grande disciplina e severità all’amore per la cultura, l’arte, la musica e la bellezza, che permeano la società ungherese di quegli anni.
Un lavoro che respira in tutto e per tutto l’aria di altri tempi ma che non manca di ricordarci che le emozioni, quelle più autentiche, in fondo rimangono le stesse, anche a distanza di un secolo.